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Alla ricerca dell'altra materia: il rivelatore di particelle della Stazione Spaziale Internazionale

EUROMEC ha realizzato molti degli elementi presenti nel grande rivelatore di particelle che dal 2011 studia i raggi cosmici come modulo esterno della Stazione Spaziale Internazionale.

Come splendidamente raccontato sulla rivista Le Scienze del marzo 2011, il progetto che ha visto EUROMEC tra i protagonisti nella fase realizzativa, coinvolge 600 ricercatori e 60 istituti in 16 nazioni.

Il programma AMS (Alpha Magnetic Spectrometer) è basato su un accordo tra NASA e il Dipartimento dell'Energia (DOE), ed è guidato dal premio Nobel Samuel C.C.Ting, del MIT e del CERN.

L'Italia ha un ruolo di primissimo piano nella realizzazione di AMS, a cui partecipa con l'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) e l'Agenzia spaziale italiana (ASI). I ricercatori delle Sezioni INFN e Dipartimenti di fisica delle Università di Bologna, Perugia, Pisa e «La Sapienza» di Roma hanno progettato e realizzato alcuni tra i principali sistemi di identificazione dei raggi cosmici: Time of Flight, tracciatore al silicio, Star Tracker, RICH e calorimetro elettromagnetico. II trasferimento dei dati a terra e la gestione delle banche dati è a cura della sezione INFN di Milano Bicocca. Le tecnologie dei rivelatori di particelle sviluppate in decine di anni di sperimentazione a Frascati e al CERN sono state adattate e qualificate per lo spazio nei laboratori dell'INFN, in particolare i Laboratori del Sud e di Legnaro per le prove di resistenza dell'elettronica alla radiazione, il SERMS di Terni per le prove di carattere ambientale (termovuoto, vibrazioni, compatibilità elettromagnetica). I ricercatori italiani si sono valsi del supporto di industrie aerospaziali nazionali tra le quali EUROMEC.

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